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Open Innovation

Innovazione tecnologica aziendale: quali sono i trend e futuri scenari

By 22 Marzo 2019Luglio 24th, 2023No Comments
Innovazione-Tecnologica-Aziendale

La tecnologia si sta muovendo a un ritmo incredibilmente veloce, basti pensare all’evoluzione dei dispositivi mobile negli ultimi anni.

Siamo passati dal protocollo WAP (Wireless Application Protocol), che era una versione ipertestuale di internet priva di immagini e con un traffico dati costoso, al primo iPhone che ha introdotto sul grande mercato i primi smartphone con il touchscreen, al sistema operativo Android che permette funzionalità simili, ma a fasce di prezzo più contenute.

Nel contesto generale, stiamo vivendo in un’epoca in cui concetti come intelligenza artificiale, automobili a guida autonoma e macchinari dotati di machine learning, non sono più appannaggio della fantascienza, ma stanno diventando realtà.

Le aziende che non non riescono a cogliere i principali trend di innovazione e a implementarli con le opportune strategie rischiano di entrare in crisi e perdere importanti quote di mercato.

Ne è un esempio, come vedremo più avanti, General Electrics (GE).

Principali trend di innovazione tecnologica aziendale

Nel precedente articolo abbiamo parlato di open innovation e di come implementare una strategia di innovazione ottimale per la tua azienda.

In questo post faremo uno step ulteriore. Analizzeremo i principali trend di innovazione tecnologica aziendale che si stanno sviluppando negli ultimi anni, per aiutarti a capire su quali aspetti concentrare le tue prossime strategie di innovazione.

Partnership con le startup

Per molto tempo si è pensato che le startup fossero semplicemente delle versioni più piccole delle imprese strutturate e che gli si potessero applicare gli stessi modelli di business.

Nulla di più sbagliato. Le startup di successo sono aziende innovatrici che si basano su nuovi modelli di business che cambiano e sconvolgono quelli conosciuti, su cui si appoggiano, invece, le corporation.

Le startup hanno processi aziendali più agili e le corporation che hanno provato ad adottarli hanno riscontrato diverse difficoltà.

Un esempio è GE che ha provato ad applicare il “Lean Start Up Method”, ottenendo scarsi risultati circa gli utili e il prezzo delle azioni, fatto che ha portato al cambio del CEO. In pratica il management stava privilegiando le innovazioni in termini di IoT e di lean management, tralasciando il focus sulle attività produttive tradizionali.

Innovazione-Tecnologica-Aziendale-2

Capita la differenza e il potenziale predittivo della startup, la tendenza delle grandi imprese è quindi quella di incorporare o di instaurare partnership con le startup. In questo modo, le corporation possono utilizzare le innovazioni delle startup per rendere più agili i loro processi e le start up possono crescere e fare scale up.

Il trend di innovazione tecnologica è particolarmente evidente nel settore finanziario.

Nel 2017, il rapporto PWC Global Fintech ha rilevato che l’88% delle organizzazioni bancarie intervistate temeva che l’emergere di nuove società di fintech avrebbe comportato una significativa perdita di entrate in diversi settori: prestiti personali, trasferimenti di denaro e pagamenti.
Di conseguenza, l’82% di queste organizzazioni ha dichiarato di intraprendere iniziative per aumentare la collaborazione con le nuove realtà emergenti di fintech.

Avanzamenti nei sistemi ciberfisici

I sistemi ciberfisici permettono di combinare le esperienze digitali e fisiche per raggiungere uno specifico obiettivo aziendale.

Sono sistemi ciberfisici:

  • L’Internet of Things;
  • La realtà aumentata.

L’Internet of Things (IoT) si basa sull’idea che tutti i dispositivi tecnologici possono essere collegati ad Internet e fra loro, onde creare un perfetto connubio tra il mondo fisico e quello digitale.

Se sei interessato ad approfondire il concetto di IoT e di sistemi ciberfisici ti rimandiamo all’articolo dedicato all’Industria 4.0.

L’IoT, grazie all’integrazione fra i vari dispositivi e con internet, ti permette di aggregare ed analizzare una moltitudine di informazioni. Se all’IoT vengono poi associati meccanismi di intelligenza artificiale e di machine learning, è possibile trovare nuove correlazioni tra dati considerati indipendenti. Questo consente alle imprese di fare nuove scoperte, indipendentemente dal settore di provenienza.

Innovazione-Tecnologica-Aziendale-3

L’IoT può essere applicato in vari settori ad esempio:

  • Nel marketing per monitorare il grado di interazione dei clienti con i vari prodotti;
  • In medicina per integrare i dati provenienti da nuove fonti (come monitor cardiaci connessi alla rete WiFi, orologi fitness, dati sulla posizione o il genoma umano) con fonti tradizionali (come la chimica del sangue o informazioni sulla dieta). Lavorare con questi molteplici input di dati e le loro correlazioni aumenterà la precisione delle diagnosi e dei trattamenti.

La realtà aumentata consiste nell’utilizzo di dispositivi che permettono di arricchire/aumentare la realtà percepita dai nostri sensi.

Un esempio di realtà aumentata è l’applicazione Place di Ikea, che ti permette di visualizzare i mobili Ikea all’interno della tua abitazione.

Per attirare i millennial, Zara utilizza i display in realtà aumentata in 120 negozi in tutto il mondo dal 18 aprile 2018. La funzione consente ai clienti di tenere i telefoni cellulari di fronte a un sensore sui modelli di abbigliamento visualizzati all’interno dei negozi o nelle vetrine. Con un solo click, gli acquirenti possono acquistare immediatamente ciò che stanno osservando dalla fotocamera del cellulare.

Social shopping

Attualmente i principali social network permettono alle aziende di promuovere i propri prodotti e il brand all’interno delle piattaforme con i vantaggi che conosciamo:

  • Monitorare il gradimento dei prodotti/servizi dell’azienda in base alle recensioni e alle discussioni che avvengono nelle pagine e nei gruppi aziendali;
  • Profilare gli utenti grazie alla mole enorme di dati contenute nelle piattaforme stesse;
  • Mettere in comunicazione diretta aziende e clienti grazie alle pagine, ai sistemi di messaggistica (Messenger e Direct) e Facebook ha previsto anche il marketplace.

La prossima evoluzione è il social shopping, ovvero l’acquisto dei prodotti direttamente sulle piattaforme social. Sia Facebook che Instagram stanno sperimentando la possibilità di fare transazioni di denaro all’interno delle loro piattaforme. Funzionalità per il momento attive solamente negli USA.

Architettura a microservizi

L’architettura a microservizi consta nello sviluppo di una singola applicazione intesa come insiemi o somma di microservizi.

Ogni microservizio è indipendente e diverso dagli altri, viene perciò eseguito come processo distinto e rappresenta uno specifica funzione di business (inventario, contabilità, spedizione…) con un proprio database. Comunicano fra di loro attraverso un sistema di API (Application Programming Interface).

Nell’architettura a microservizi le modifiche non vengono più fatte sull’intera applicazione, con conseguente necessità di replicare ogni volta l’intero codice e fare i test su tutto l’apparato, ma sui singoli servizi che funzionano indipendentemente l’uno dall’altro.

Il software diventa quindi molto più stabile e scalabile, quindi anche flessibile. È molto più facile apportare modifiche ed innovazioni per migliorarlo e rispondere alle esigenze dei clienti e del mercato.

Esempi di aziende che hanno applicato questo trend di innovazione tecnologica sono Netflix, Uber e Spotify.

Intelligenza Artificiale

Secondo una ricerca di Deloitte il 2019 sarà l’anno dell’integrazione dell’intelligenza artificiale con i sistemi di cloud computing.

Deloitte stima che fra aziende che utilizzano l’IA, il 70% potenzierà le funzionalità di IA attraverso il cloud e che il 65% creerà nuove applicazioni di IA utilizzando servizi cloud-based.
Nel primo caso avremo dei software cloud aziendali integrati con l’intelligenza artificiale, nel secondo dei servizi cloud che funzionano tramite l’intelligenza artificiale.

Sempre Deloitte evidenzia che i problemi di utilizzo dell’intelligenza artificiale per la maggior parte delle aziende derivano da diversi fattori:

  • Per istruire i computer ad apprendere autonomamente è necessario avere accesso ad una grande mole di dati e capacità infrastrutturali e computazionali notevoli;
  • È necessario avere esperti di IA all’interno dell’azienda o comunque collaborare con esperti esterni;
  • Creare soluzioni di IA personalizzate e scalarle a livello aziendale.

Come puoi intuire, l’IA richiede investimenti e competenze elevate che sono al di fuori della portata dei più.

L’intelligenza artificiale è stata inizialmente adottata dai grandi colossi della tecnologia (Google, Facebook, Amazon) e dai produttori di CRM ed ERP come Sap. Queste aziende hanno iniziato ad integrare l’intelligenza artificiale in software aziendali cloud-based e a venderli sul mercato.

Il cloud permette di evitare i costi iniziali di investimento e di sviluppo, quindi rende più facile l’accesso a soluzioni di IA.

Ciò non toglie che per adottare questo trend di innovazione tecnologica, le aziende devono dotarsi di esperti in materia e verificare che le soluzioni proposte sul mercato soddisfino le proprie e specifiche esigenze di business.

future-ai

In che modo si può utilizzare l’intelligenza artificiale?

Prima di farti alcuni esempi, è importante sottolineare che ci sono diversi tipi di intelligenza artificiale e i principali sono:

  • Machine Learning, ovvero la capacità dei computer di imparare autonomamente attraverso l’analisi dei dati e l’identificazione di correlazioni nascoste (Allo scopo di fare previsioni);
  • Deep Learning, un sottoinsieme del machine learning basato sulle reti neurali. In pratica i computer imparano utilizzando un sistema di apprendimento che replica quello del cervello umano. Le reti neurali si basano su più livelli: un livello di input per la ricezione di dati, un numero variabile di livelli interni che si occupano di analizzare i dati e il livello di output che fornisce le risposte. Il deep learning è particolarmente indicato per analizzare dati complessi come: voce, immagini e video;
  • L’elaborazione del linguaggio naturale che riguarda l’utilizzo dell’IA e della linguistica computazionale per far capire alle macchine il linguaggio umano mentre viene pronunciato. L’ELN (o Natural Language Processing in inglese) viene principalmente utilizzato dagli assistenti digitali (Alexa, Google Home, Siri) e dai chatbot;
  • Il computer vision è la capacità di estrazione di significato dagli elementi visivi, come volti, oggetti o scene animate. Una delle principali applicazioni è il riconoscimento facciale.

Le applicazioni e i futuri scenari dell’IA sono molteplici, come ad esempio le possibili evoluzioni degli assistenti digitali. Si prevede che nei prossimi anni saranno in grado di fornire risposte e non solo risultati di ricerca e di rispondere in maniera umoristica, captando il tuo livello di sarcasmo e di comicità in base alle tue preferenze. Già attualmente, Alexa riesce a riconoscere se stai sussurando o parlando ad un tono di voce normale e risponderti di conseguenza con un tono di voce più o meno alto.

Oppure l’utilizzo dell’IA per la risoluzione di problemi specifici come le fake news e migliorare la sicurezza online.

Blockchain

La blockchain è, insieme all’intelligenza artificiale e all’Internet of Things, uno dei trend di innovazione tecnologica aziendale che sta ricevendo maggiore hype e attenzione dalle aziende ed istituzioni in tutto il mondo.

Il Global Fintech Report di PWC afferma che il 77% delle aziende intervistate prevede di implementare applicazioni blockchain entro il 2020.

Nota al grande pubblico per la sua applicazione più famosa, le criptovalute, la blockchain è una tecnologia molto versatile che può essere utilizzata per migliorare l’efficienza e la trasparenza in molti settori dalla sanità, alla finanza, al sistema di voto e ai processi di supply chain dei settori che la prevedono.

Abbiamo visto che l’architettura a microservizi poggia su applicazioni splittate in servizi distribuiti che funzionano in maniera autonoma.

Similmente ai microservizi, la tecnologia blockchain si appoggia su un registro pubblico distribuito e decentralizzato, che garantisce sicurezza e trasparenza nella gestione dei dati e delle transazioni.

La blockchain, pertanto, crea una rete di computer (detti anche nodi) che possiedono tutti lo stesso database e possono accedere alle medesime informazioni. Non esiste più un unico computer che gestisce in maniera centralizzata tutti i dati che fanno capo alla rete.

Ne consegue che non c’è più la necessità di un’istituzione o ente centrale che gestisce e si fa da garante per la sicurezza e validità dei dati.

La blockchain è infatti un’architettura peer-to-peer che abbatte le gerarchie e favorisce la disintermediazione, rendendo i processi aziendali più veloci ed efficienti.

La blockchain garantisce la protezione dei dati attraverso la decentralizzazione e la crittografia.

Tramite la decentralizzazione, la blockchain rende praticamente impossibile l’attacco da parte di hacker, che per poter modificare il sistema dovrebbero ricercare e colpire nello stesso momento tutti i computer della rete.

La crittografia permette di rendere uniche le transazioni che vengono effettuate all’interno del network, in quanto assegna a ciascuna di esse un proprio codice alfanumerico.

Se sei interessato agli aspetti più tecnici che riguardano l’infrastruttura della blockchain, ti consiglio di scaricare la nostra guida.

Stabilizzare i prezzi delle criptovalute

Come avrai notato uno dei problemi principali circa i bitcoin e le altre criptovalute è l’eccessiva volatilità dei prezzi.

Per cercare di contenere l’instabilità dei prezzi sono sorte le stable coin.

Le stable coin sono criptovalute che hanno il prezzo ancorato ad altre criptovalute oppure ad algoritmi, cioè criptovalute che si appoggiano ad una piattaforma di calcolo che mantiene i prezzi stabili. Le stable coin funzionano similmente ai future (contratti con cui un investitore acquista o vende a un prezzo prefissato, in data futura, una determinata quantità di asset o attività finanziarie).

Strategie-Innovazione-Aziendale-Blockchain

La più famosa fra le stable coin è USDT (Tether) che ha come sottostante o valuta FIAT il dollaro statunitense.
Il rapporto fra Tether e dollaro è di 1:1, in pratica viene emessa se e solo se la società emittente (la Tether Limited) possiede riserve di dollaro di pari entità.

Carbon è invece una stable coin algoritmica che si basa sull’emissione di due token: il primo che vale 1 dollaro statunitense, mentre l’altro è un token di credito che viene usato per regolare i meccanismi di domanda e di offerta e mantenere il prezzo stabile.

Migliorare la scalabilità della blockchain

Nel 2017, tutti i tipi di Blockchain hanno iniziato a raggiungere il loro livello di saturazione in quanto la domanda ha superato le potenzialità delle reti. Inoltre si attesta che la maggior parte delle piattaforme consente intorno alle 15-20 transazioni al secondo.

Nel 2018 hanno iniziato a comparire le prime soluzioni in termini di scalabilità come il Lightning Network, che consente agli utenti di scambiarsi fra loro piccole transazioni e solo occasionalmente di sistemare i loro saldi sul sottostante livello blockchain.

Utilizzo della blockchain nei mercati finanziari

La società Latoex ha lanciato per alcuni mercati dell’America Latina una piattaforma di trading (Andes), che si basa sulla tecnologia blockchain.

I mercati finanziari dell’America Latina sono composti da attività come azioni, proprietà immobiliari, oro, materie prime, crediti di carbonio e petrolio.

Molte di queste attività sono difficili da trasferire fisicamente, quindi acquirenti e venditori utilizzano dei documenti che rappresentano le caratteristiche e le regole dei beni scambiati. Tali documenti contengono complessi accordi legali che sono piuttosto ostici da tracciare.

Una soluzione che Latoex offre è quella di passare a un sistema di registrazione digitale.

La piattaforma utilizza gli smart contract che sono contratti automatizzati e stipulati dalle parti, in cui ogni regola scritta si basa su algoritmi di tipo if-then. I contratti e le informazioni contenute sono automaticamente registrati all’interno dei blocchi della blockchain, evitando l’errore umano.

In questo modo, le compravendite di titoli avvengono direttamente tra le parti, eliminando gli intermediari.

Inoltre, gli smart contract consentono alle aziende di automatizzare la liquidazione e semplificare i processi di riconciliazione e di back-office.

Andes possiede inoltre tutte le caratteristiche tipiche delle tradizionali piattaforme di trading come gli strumenti di analisi tecnica.

Blockchain e supply chain

Una delle applicazioni che meglio si adattano alla tecnologia blockchain sono le innovazioni nella supply chain.

La supply chain ha sostanzialmente un problema di trasparenza che potrebbe essere risolto dalla blockchain.

Gli scambi dei beni, dai fornitori al prodotto finale e anche la spedizione al cliente avvengono su scala globale.

È pertanto difficile per i clienti e per gli acquirenti conoscere il vero valore dei beni scambiati e allo stesso tempo identificare comportamenti illegali, soprattutto per i beni a qualità difficilmente apprezzabile.

Come abbiamo anticipato, nella blockchain le transazioni vengono registrate all’interno dei blocchi della catena e distribuite nei database dei computer che appartegono al network.

blockchain-infografica

Questo sistema garantisce la trasparenza e la sicurezza delle operazioni. Se provi a modificare un’informazione all’interno di un blocco, essa viene automaticamente invalidata in tutti i database distribuiti.

La blockchain permette inoltre di trasferire denaro in tutte le parti del mondo, senza il bisogno di passare per un intermediario. Ciò rende più veloci le operazioni di pagamento.

Walmart, ad esempio, sta sperimentando la blockchain per tracciare gli alimenti, come il maiale, che provengono dalla Cina. Dalla sua origine fino all’arrivo nei supermercati dove vengono venduti ai clienti. Applicazioni similari sono implementate da altre grandi aziende del reparto food come: Nestlé e Dole.

BHP Billiton, la più grande azienda mineraria del mondo, ha annunciato che utilizzerà la blockchain per tracciare e registrare meglio i dati nel corso del processo di estrazione con i suoi fornitori. Ciò permetterà non solo di aumentare l’efficienza interna, ma permetterà all’azienda di avere una comunicazione più efficace con i suoi partner.

Integrazione fra la blockchain e l’IoT

In base ad una ricerca fatta da Gemalto, l’utilizzo della blockchain per proteggere i dati dei dispositivi IoT è raddoppiato nel 2018. E si prevede che questa tendenza permanga nei prossimi anni, in quanto gli IoT permettono di raccogliere e gestire grosse moli di dati che hanno un grosso valore per l’azienda.

La blockchain grazie al suo registro distribuito e alla crittografia permette di proteggerli dagli attacchi di spionaggio industriale.

Un’analisi prodotta da Statista prevede che nei prossimi 6 anni l’utilizzo di dispositivi IoT nel mondo triplicherà e che nel solo 2019 ci saranno circa 26 miliardi di dispositivi.
Ciò implica che sarà sempre più necessario per le aziende avere tecnologie come la blockchain, in grado di monitorare e registrare le comunicazioni che avvengono fra i vari dispositivi.

Come puoi vedere i trend di innovazione disponibili per le aziende sono molti e in costante sviluppo.

Considera inoltre che in questo articolo abbiamo trattato solo le innovazioni tecnologiche, tralasciando ad esempio innovazioni di materiali. Come la progressiva ricerca di sostituire la plastica e gli altri derivati del petrolio con materiali ecosostenibili.

È pertanto fondamentale restare informati sui nuovi sviluppi, per capire quando iniziare a innovare e quali innovazioni si adattano maggiormente alla tua azienda.

La blockchain, ad esempio, è per sua natura una tecnologia molto flessibile e facilmente integrabile con altre innovazioni.

Un altro dato importante da considerare è il fatto che le aziende italiane, come abbiamo visto negli articoli precedenti, stanno investendo nel digitale e nell’Industria 4.0, ma sono ancora indietro rispetto ad altri paesi.

Più che altro per motivi economici e culturali, in quanto il tessuto imprenditoriale è per lo più composto da piccole e medie imprese.

Iniziare ad investire in nuove tecnologie con le opportune strategie potrebbe darti il vantaggio di essere fra gli early adopter nel mercato di riferimento ed avere un cospicuo vantaggio competitivo nei confronti della concorrenza.

La tua azienda è pronta per nuove sfide? O hai ancora dubbi sia dal punto di vista strategico, che sulla fattibilità?

Innovazione-Tecnologica-Aziendale

La tecnologia si sta muovendo a un ritmo incredibilmente veloce, basti pensare all’evoluzione dei dispositivi mobile negli ultimi anni.

Siamo passati dal protocollo WAP (Wireless Application Protocol), che era una versione ipertestuale di internet priva di immagini e con un traffico dati costoso, al primo iPhone che ha introdotto sul grande mercato i primi smartphone con il touchscreen, al sistema operativo Android che permette funzionalità simili, ma a fasce di prezzo più contenute.

Nel contesto generale, stiamo vivendo in un’epoca in cui concetti come intelligenza artificiale, automobili a guida autonoma e macchinari dotati di machine learning, non sono più appannaggio della fantascienza, ma stanno diventando realtà.

Le aziende che non non riescono a cogliere i principali trend di innovazione e a implementarli con le opportune strategie rischiano di entrare in crisi e perdere importanti quote di mercato.

Ne è un esempio, come vedremo più avanti, General Electrics (GE).

Principali trend di innovazione tecnologica aziendale

Nel precedente articolo abbiamo parlato di open innovation e di come implementare una strategia di innovazione ottimale per la tua azienda.

In questo post faremo uno step ulteriore. Analizzeremo i principali trend di innovazione tecnologica aziendale che si stanno sviluppando negli ultimi anni, per aiutarti a capire su quali aspetti concentrare le tue prossime strategie di innovazione.

Partnership con le startup

Per molto tempo si è pensato che le startup fossero semplicemente delle versioni più piccole delle imprese strutturate e che gli si potessero applicare gli stessi modelli di business.

Nulla di più sbagliato. Le startup di successo sono aziende innovatrici che si basano su nuovi modelli di business che cambiano e sconvolgono quelli conosciuti, su cui si appoggiano, invece, le corporation.

Le startup hanno processi aziendali più agili e le corporation che hanno provato ad adottarli hanno riscontrato diverse difficoltà.

Un esempio è GE che ha provato ad applicare il “Lean Start Up Method”, ottenendo scarsi risultati circa gli utili e il prezzo delle azioni, fatto che ha portato al cambio del CEO. In pratica il management stava privilegiando le innovazioni in termini di IoT e di lean management, tralasciando il focus sulle attività produttive tradizionali.

Innovazione-Tecnologica-Aziendale-2

Capita la differenza e il potenziale predittivo della startup, la tendenza delle grandi imprese è quindi quella di incorporare o di instaurare partnership con le startup. In questo modo, le corporation possono utilizzare le innovazioni delle startup per rendere più agili i loro processi e le start up possono crescere e fare scale up.

Il trend di innovazione tecnologica è particolarmente evidente nel settore finanziario.

Nel 2017, il rapporto PWC Global Fintech ha rilevato che l’88% delle organizzazioni bancarie intervistate temeva che l’emergere di nuove società di fintech avrebbe comportato una significativa perdita di entrate in diversi settori: prestiti personali, trasferimenti di denaro e pagamenti.
Di conseguenza, l’82% di queste organizzazioni ha dichiarato di intraprendere iniziative per aumentare la collaborazione con le nuove realtà emergenti di fintech.

Avanzamenti nei sistemi ciberfisici

I sistemi ciberfisici permettono di combinare le esperienze digitali e fisiche per raggiungere uno specifico obiettivo aziendale.

Sono sistemi ciberfisici:

  • L’Internet of Things;
  • La realtà aumentata.

L’Internet of Things (IoT) si basa sull’idea che tutti i dispositivi tecnologici possono essere collegati ad Internet e fra loro, onde creare un perfetto connubio tra il mondo fisico e quello digitale.

Se sei interessato ad approfondire il concetto di IoT e di sistemi ciberfisici ti rimandiamo all’articolo dedicato all’Industria 4.0.

L’IoT, grazie all’integrazione fra i vari dispositivi e con internet, ti permette di aggregare ed analizzare una moltitudine di informazioni. Se all’IoT vengono poi associati meccanismi di intelligenza artificiale e di machine learning, è possibile trovare nuove correlazioni tra dati considerati indipendenti. Questo consente alle imprese di fare nuove scoperte, indipendentemente dal settore di provenienza.

Innovazione-Tecnologica-Aziendale-3

L’IoT può essere applicato in vari settori ad esempio:

  • Nel marketing per monitorare il grado di interazione dei clienti con i vari prodotti;
  • In medicina per integrare i dati provenienti da nuove fonti (come monitor cardiaci connessi alla rete WiFi, orologi fitness, dati sulla posizione o il genoma umano) con fonti tradizionali (come la chimica del sangue o informazioni sulla dieta). Lavorare con questi molteplici input di dati e le loro correlazioni aumenterà la precisione delle diagnosi e dei trattamenti.

La realtà aumentata consiste nell’utilizzo di dispositivi che permettono di arricchire/aumentare la realtà percepita dai nostri sensi.

Un esempio di realtà aumentata è l’applicazione Place di Ikea, che ti permette di visualizzare i mobili Ikea all’interno della tua abitazione.

Per attirare i millennial, Zara utilizza i display in realtà aumentata in 120 negozi in tutto il mondo dal 18 aprile 2018. La funzione consente ai clienti di tenere i telefoni cellulari di fronte a un sensore sui modelli di abbigliamento visualizzati all’interno dei negozi o nelle vetrine. Con un solo click, gli acquirenti possono acquistare immediatamente ciò che stanno osservando dalla fotocamera del cellulare.

Social shopping

Attualmente i principali social network permettono alle aziende di promuovere i propri prodotti e il brand all’interno delle piattaforme con i vantaggi che conosciamo:

  • Monitorare il gradimento dei prodotti/servizi dell’azienda in base alle recensioni e alle discussioni che avvengono nelle pagine e nei gruppi aziendali;
  • Profilare gli utenti grazie alla mole enorme di dati contenute nelle piattaforme stesse;
  • Mettere in comunicazione diretta aziende e clienti grazie alle pagine, ai sistemi di messaggistica (Messenger e Direct) e Facebook ha previsto anche il marketplace.

La prossima evoluzione è il social shopping, ovvero l’acquisto dei prodotti direttamente sulle piattaforme social. Sia Facebook che Instagram stanno sperimentando la possibilità di fare transazioni di denaro all’interno delle loro piattaforme. Funzionalità per il momento attive solamente negli USA.

Architettura a microservizi

L’architettura a microservizi consta nello sviluppo di una singola applicazione intesa come insiemi o somma di microservizi.

Ogni microservizio è indipendente e diverso dagli altri, viene perciò eseguito come processo distinto e rappresenta uno specifica funzione di business (inventario, contabilità, spedizione…) con un proprio database. Comunicano fra di loro attraverso un sistema di API (Application Programming Interface).

Nell’architettura a microservizi le modifiche non vengono più fatte sull’intera applicazione, con conseguente necessità di replicare ogni volta l’intero codice e fare i test su tutto l’apparato, ma sui singoli servizi che funzionano indipendentemente l’uno dall’altro.

Il software diventa quindi molto più stabile e scalabile, quindi anche flessibile. È molto più facile apportare modifiche ed innovazioni per migliorarlo e rispondere alle esigenze dei clienti e del mercato.

Esempi di aziende che hanno applicato questo trend di innovazione tecnologica sono Netflix, Uber e Spotify.

Intelligenza Artificiale

Secondo una ricerca di Deloitte il 2019 sarà l’anno dell’integrazione dell’intelligenza artificiale con i sistemi di cloud computing.

Deloitte stima che fra aziende che utilizzano l’IA, il 70% potenzierà le funzionalità di IA attraverso il cloud e che il 65% creerà nuove applicazioni di IA utilizzando servizi cloud-based.
Nel primo caso avremo dei software cloud aziendali integrati con l’intelligenza artificiale, nel secondo dei servizi cloud che funzionano tramite l’intelligenza artificiale.

Sempre Deloitte evidenzia che i problemi di utilizzo dell’intelligenza artificiale per la maggior parte delle aziende derivano da diversi fattori:

  • Per istruire i computer ad apprendere autonomamente è necessario avere accesso ad una grande mole di dati e capacità infrastrutturali e computazionali notevoli;
  • È necessario avere esperti di IA all’interno dell’azienda o comunque collaborare con esperti esterni;
  • Creare soluzioni di IA personalizzate e scalarle a livello aziendale.

Come puoi intuire, l’IA richiede investimenti e competenze elevate che sono al di fuori della portata dei più.

L’intelligenza artificiale è stata inizialmente adottata dai grandi colossi della tecnologia (Google, Facebook, Amazon) e dai produttori di CRM ed ERP come Sap. Queste aziende hanno iniziato ad integrare l’intelligenza artificiale in software aziendali cloud-based e a venderli sul mercato.

Il cloud permette di evitare i costi iniziali di investimento e di sviluppo, quindi rende più facile l’accesso a soluzioni di IA.

Ciò non toglie che per adottare questo trend di innovazione tecnologica, le aziende devono dotarsi di esperti in materia e verificare che le soluzioni proposte sul mercato soddisfino le proprie e specifiche esigenze di business.

future-ai

In che modo si può utilizzare l’intelligenza artificiale?

Prima di farti alcuni esempi, è importante sottolineare che ci sono diversi tipi di intelligenza artificiale e i principali sono:

  • Machine Learning, ovvero la capacità dei computer di imparare autonomamente attraverso l’analisi dei dati e l’identificazione di correlazioni nascoste (Allo scopo di fare previsioni);
  • Deep Learning, un sottoinsieme del machine learning basato sulle reti neurali. In pratica i computer imparano utilizzando un sistema di apprendimento che replica quello del cervello umano. Le reti neurali si basano su più livelli: un livello di input per la ricezione di dati, un numero variabile di livelli interni che si occupano di analizzare i dati e il livello di output che fornisce le risposte. Il deep learning è particolarmente indicato per analizzare dati complessi come: voce, immagini e video;
  • L’elaborazione del linguaggio naturale che riguarda l’utilizzo dell’IA e della linguistica computazionale per far capire alle macchine il linguaggio umano mentre viene pronunciato. L’ELN (o Natural Language Processing in inglese) viene principalmente utilizzato dagli assistenti digitali (Alexa, Google Home, Siri) e dai chatbot;
  • Il computer vision è la capacità di estrazione di significato dagli elementi visivi, come volti, oggetti o scene animate. Una delle principali applicazioni è il riconoscimento facciale.

Le applicazioni e i futuri scenari dell’IA sono molteplici, come ad esempio le possibili evoluzioni degli assistenti digitali. Si prevede che nei prossimi anni saranno in grado di fornire risposte e non solo risultati di ricerca e di rispondere in maniera umoristica, captando il tuo livello di sarcasmo e di comicità in base alle tue preferenze. Già attualmente, Alexa riesce a riconoscere se stai sussurando o parlando ad un tono di voce normale e risponderti di conseguenza con un tono di voce più o meno alto.

Oppure l’utilizzo dell’IA per la risoluzione di problemi specifici come le fake news e migliorare la sicurezza online.

Blockchain

La blockchain è, insieme all’intelligenza artificiale e all’Internet of Things, uno dei trend di innovazione tecnologica aziendale che sta ricevendo maggiore hype e attenzione dalle aziende ed istituzioni in tutto il mondo.

Il Global Fintech Report di PWC afferma che il 77% delle aziende intervistate prevede di implementare applicazioni blockchain entro il 2020.

Nota al grande pubblico per la sua applicazione più famosa, le criptovalute, la blockchain è una tecnologia molto versatile che può essere utilizzata per migliorare l’efficienza e la trasparenza in molti settori dalla sanità, alla finanza, al sistema di voto e ai processi di supply chain dei settori che la prevedono.

Abbiamo visto che l’architettura a microservizi poggia su applicazioni splittate in servizi distribuiti che funzionano in maniera autonoma.

Similmente ai microservizi, la tecnologia blockchain si appoggia su un registro pubblico distribuito e decentralizzato, che garantisce sicurezza e trasparenza nella gestione dei dati e delle transazioni.

La blockchain, pertanto, crea una rete di computer (detti anche nodi) che possiedono tutti lo stesso database e possono accedere alle medesime informazioni. Non esiste più un unico computer che gestisce in maniera centralizzata tutti i dati che fanno capo alla rete.

Ne consegue che non c’è più la necessità di un’istituzione o ente centrale che gestisce e si fa da garante per la sicurezza e validità dei dati.

La blockchain è infatti un’architettura peer-to-peer che abbatte le gerarchie e favorisce la disintermediazione, rendendo i processi aziendali più veloci ed efficienti.

La blockchain garantisce la protezione dei dati attraverso la decentralizzazione e la crittografia.

Tramite la decentralizzazione, la blockchain rende praticamente impossibile l’attacco da parte di hacker, che per poter modificare il sistema dovrebbero ricercare e colpire nello stesso momento tutti i computer della rete.

La crittografia permette di rendere uniche le transazioni che vengono effettuate all’interno del network, in quanto assegna a ciascuna di esse un proprio codice alfanumerico.

Se sei interessato agli aspetti più tecnici che riguardano l’infrastruttura della blockchain, ti consiglio di scaricare la nostra guida.

Stabilizzare i prezzi delle criptovalute

Come avrai notato uno dei problemi principali circa i bitcoin e le altre criptovalute è l’eccessiva volatilità dei prezzi.

Per cercare di contenere l’instabilità dei prezzi sono sorte le stable coin.

Le stable coin sono criptovalute che hanno il prezzo ancorato ad altre criptovalute oppure ad algoritmi, cioè criptovalute che si appoggiano ad una piattaforma di calcolo che mantiene i prezzi stabili. Le stable coin funzionano similmente ai future (contratti con cui un investitore acquista o vende a un prezzo prefissato, in data futura, una determinata quantità di asset o attività finanziarie).

Strategie-Innovazione-Aziendale-Blockchain

La più famosa fra le stable coin è USDT (Tether) che ha come sottostante o valuta FIAT il dollaro statunitense.
Il rapporto fra Tether e dollaro è di 1:1, in pratica viene emessa se e solo se la società emittente (la Tether Limited) possiede riserve di dollaro di pari entità.

Carbon è invece una stable coin algoritmica che si basa sull’emissione di due token: il primo che vale 1 dollaro statunitense, mentre l’altro è un token di credito che viene usato per regolare i meccanismi di domanda e di offerta e mantenere il prezzo stabile.

Migliorare la scalabilità della blockchain

Nel 2017, tutti i tipi di Blockchain hanno iniziato a raggiungere il loro livello di saturazione in quanto la domanda ha superato le potenzialità delle reti. Inoltre si attesta che la maggior parte delle piattaforme consente intorno alle 15-20 transazioni al secondo.

Nel 2018 hanno iniziato a comparire le prime soluzioni in termini di scalabilità come il Lightning Network, che consente agli utenti di scambiarsi fra loro piccole transazioni e solo occasionalmente di sistemare i loro saldi sul sottostante livello blockchain.

Utilizzo della blockchain nei mercati finanziari

La società Latoex ha lanciato per alcuni mercati dell’America Latina una piattaforma di trading (Andes), che si basa sulla tecnologia blockchain.

I mercati finanziari dell’America Latina sono composti da attività come azioni, proprietà immobiliari, oro, materie prime, crediti di carbonio e petrolio.

Molte di queste attività sono difficili da trasferire fisicamente, quindi acquirenti e venditori utilizzano dei documenti che rappresentano le caratteristiche e le regole dei beni scambiati. Tali documenti contengono complessi accordi legali che sono piuttosto ostici da tracciare.

Una soluzione che Latoex offre è quella di passare a un sistema di registrazione digitale.

La piattaforma utilizza gli smart contract che sono contratti automatizzati e stipulati dalle parti, in cui ogni regola scritta si basa su algoritmi di tipo if-then. I contratti e le informazioni contenute sono automaticamente registrati all’interno dei blocchi della blockchain, evitando l’errore umano.

In questo modo, le compravendite di titoli avvengono direttamente tra le parti, eliminando gli intermediari.

Inoltre, gli smart contract consentono alle aziende di automatizzare la liquidazione e semplificare i processi di riconciliazione e di back-office.

Andes possiede inoltre tutte le caratteristiche tipiche delle tradizionali piattaforme di trading come gli strumenti di analisi tecnica.

Blockchain e supply chain

Una delle applicazioni che meglio si adattano alla tecnologia blockchain sono le innovazioni nella supply chain.

La supply chain ha sostanzialmente un problema di trasparenza che potrebbe essere risolto dalla blockchain.

Gli scambi dei beni, dai fornitori al prodotto finale e anche la spedizione al cliente avvengono su scala globale.

È pertanto difficile per i clienti e per gli acquirenti conoscere il vero valore dei beni scambiati e allo stesso tempo identificare comportamenti illegali, soprattutto per i beni a qualità difficilmente apprezzabile.

Come abbiamo anticipato, nella blockchain le transazioni vengono registrate all’interno dei blocchi della catena e distribuite nei database dei computer che appartegono al network.

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Questo sistema garantisce la trasparenza e la sicurezza delle operazioni. Se provi a modificare un’informazione all’interno di un blocco, essa viene automaticamente invalidata in tutti i database distribuiti.

La blockchain permette inoltre di trasferire denaro in tutte le parti del mondo, senza il bisogno di passare per un intermediario. Ciò rende più veloci le operazioni di pagamento.

Walmart, ad esempio, sta sperimentando la blockchain per tracciare gli alimenti, come il maiale, che provengono dalla Cina. Dalla sua origine fino all’arrivo nei supermercati dove vengono venduti ai clienti. Applicazioni similari sono implementate da altre grandi aziende del reparto food come: Nestlé e Dole.

BHP Billiton, la più grande azienda mineraria del mondo, ha annunciato che utilizzerà la blockchain per tracciare e registrare meglio i dati nel corso del processo di estrazione con i suoi fornitori. Ciò permetterà non solo di aumentare l’efficienza interna, ma permetterà all’azienda di avere una comunicazione più efficace con i suoi partner.

Integrazione fra la blockchain e l’IoT

In base ad una ricerca fatta da Gemalto, l’utilizzo della blockchain per proteggere i dati dei dispositivi IoT è raddoppiato nel 2018. E si prevede che questa tendenza permanga nei prossimi anni, in quanto gli IoT permettono di raccogliere e gestire grosse moli di dati che hanno un grosso valore per l’azienda.

La blockchain grazie al suo registro distribuito e alla crittografia permette di proteggerli dagli attacchi di spionaggio industriale.

Un’analisi prodotta da Statista prevede che nei prossimi 6 anni l’utilizzo di dispositivi IoT nel mondo triplicherà e che nel solo 2019 ci saranno circa 26 miliardi di dispositivi.
Ciò implica che sarà sempre più necessario per le aziende avere tecnologie come la blockchain, in grado di monitorare e registrare le comunicazioni che avvengono fra i vari dispositivi.

Come puoi vedere i trend di innovazione disponibili per le aziende sono molti e in costante sviluppo.

Considera inoltre che in questo articolo abbiamo trattato solo le innovazioni tecnologiche, tralasciando ad esempio innovazioni di materiali. Come la progressiva ricerca di sostituire la plastica e gli altri derivati del petrolio con materiali ecosostenibili.

È pertanto fondamentale restare informati sui nuovi sviluppi, per capire quando iniziare a innovare e quali innovazioni si adattano maggiormente alla tua azienda.

La blockchain, ad esempio, è per sua natura una tecnologia molto flessibile e facilmente integrabile con altre innovazioni.

Un altro dato importante da considerare è il fatto che le aziende italiane, come abbiamo visto negli articoli precedenti, stanno investendo nel digitale e nell’Industria 4.0, ma sono ancora indietro rispetto ad altri paesi.

Più che altro per motivi economici e culturali, in quanto il tessuto imprenditoriale è per lo più composto da piccole e medie imprese.

Iniziare ad investire in nuove tecnologie con le opportune strategie potrebbe darti il vantaggio di essere fra gli early adopter nel mercato di riferimento ed avere un cospicuo vantaggio competitivo nei confronti della concorrenza.

La tua azienda è pronta per nuove sfide? O hai ancora dubbi sia dal punto di vista strategico, che sulla fattibilità?

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