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Tessile ed Economia circolare

By 2 Aprile 2024Aprile 8th, 2024No Comments
tessile ed economia circolare

Alcuni numeri per l’Italia, tratti dall’ultimo report L’Italia del riciclo 2021 di Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile e Fise Unicircular

13%                       La percentuale di imprese di fabbricazione e confezionamento di prodotti tessili e articoli di abbigliamento sul totale delle imprese dell’industria

162%                     L’aumento del numero di imprese italiane (nel 2019 erano 2.331) che si occupano di riparazione di articoli tessili, rispetto al 2010

480.000                Le tonnellate di rifiuti prodotti nel 2019 dalle imprese operanti nel settore tessile e dai cittadini che li conferiscono al sistema pubblico di raccolta. Rispetto al 2010, si osserva un aumento del 39,5%

46%                       La quota di rifiuti del settore tessile che, nel 2019, viene avviato a recupero di materia, mentre l’11% va a smaltimento

81.000                  Le tonnellate di materia prima seconda (MPS) che le nostre imprese del riciclo hanno prodotto nel 2019

Numeri importanti per un’impresa che ha un forte impatto sia sull’ambiente che sulle risorse naturali.

L’industria tessile, in particolar modo da quando è nata la fast fashion, è nota per generare una vasta gamma di rifiuti: scarti di tessuto, scarti di produzione, acque reflue contaminate da sostanze chimiche utilizzate nei processi di tintura e finitura, rifiuti derivati dall’imballaggio e dalla distribuzione dei prodotti tessili. Questi rifiuti possono avere un impatto significativo sull’ambiente se non vengono gestiti in modo adeguato.

In Italia, così come in molti altri paesi, si stanno facendo sforzi per rendere l’industria tessile più sostenibile.

Questi sforzi si concentrano su diversi aspetti tra cui:

Materiali sostenibili: la scelta di utilizzare materiali naturali e sostenibili, come il cotone biologico, la lana proveniente da allevamenti gestiti in modo responsabile, e fibre riciclate, consente la riduzione dell’impatto ambientale rispetto ai materiali sintetici derivati dal petrolio.

Processi di produzione ecologici: adottare processi di produzione più ecologici, riducendo l’uso di acqua, energia e sostanze chimiche nocive (ad esempio, l’implementazione di tecniche di tintura a basso impatto ambientale e l’adozione di sistemi di riciclo dell’acqua) consente alle imprese di ridurre l’impatto ambientale complessivo.

Riduzione degli scarti: la riduzione degli scarti attraverso la promozione del riciclo e del riutilizzo dei materiali e la promozione di programmi che incentivano la raccolta e il riciclo dei tessuti favoriscono la riduzione dell’impatto ambientale della produzione tessile.

Tracciabilità e trasparenza: Molte aziende stanno lavorando per garantire la tracciabilità e la trasparenza lungo tutta la catena di produzione, dal fornitore di materie prime fino al prodotto finito. Questo aiuta i consumatori a fare scelte più informate e a supportare aziende che adottano pratiche sostenibili.

Certificazioni e standard: Esistono varie certificazioni e standard ambientali, come GOTS (Global Organic Textile Standard) e OEKO-TEX, che aiutano a identificare i prodotti tessili che rispettano determinati criteri ambientali e sociali.

La crescente consapevolezza dei consumatori sull’importanza della sostenibilità nel settore tessile, oltre che l’attesa della norma che regolamenterà l’EPR, sta spingendo le aziende ad adottare pratiche più eco-friendly per rimanere competitive sul mercato.

Tuttavia, ci sono ancora sfide da affrontare, come la necessità di investimenti in ricerca e sviluppo per sviluppare nuove tecnologie sostenibili e la necessità di un cambiamento culturale e strutturale nell’industria tessile per abbracciare completamente la sostenibilità.

I nostri professionisti possono aiutarti ad individuare il giusto sostegno finanziario per i tuoi progetti volti alla sostenibilità.

Se l’argomento ti interessa continua a seguirci, ci saranno approfondimenti.

tessile ed economia circolare

Alcuni numeri per l’Italia, tratti dall’ultimo report L’Italia del riciclo 2021 di Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile e Fise Unicircular

13%                       La percentuale di imprese di fabbricazione e confezionamento di prodotti tessili e articoli di abbigliamento sul totale delle imprese dell’industria

162%                     L’aumento del numero di imprese italiane (nel 2019 erano 2.331) che si occupano di riparazione di articoli tessili, rispetto al 2010

480.000                Le tonnellate di rifiuti prodotti nel 2019 dalle imprese operanti nel settore tessile e dai cittadini che li conferiscono al sistema pubblico di raccolta. Rispetto al 2010, si osserva un aumento del 39,5%

46%                       La quota di rifiuti del settore tessile che, nel 2019, viene avviato a recupero di materia, mentre l’11% va a smaltimento

81.000                  Le tonnellate di materia prima seconda (MPS) che le nostre imprese del riciclo hanno prodotto nel 2019

Numeri importanti per un’impresa che ha un forte impatto sia sull’ambiente che sulle risorse naturali.

L’industria tessile, in particolar modo da quando è nata la fast fashion, è nota per generare una vasta gamma di rifiuti: scarti di tessuto, scarti di produzione, acque reflue contaminate da sostanze chimiche utilizzate nei processi di tintura e finitura, rifiuti derivati dall’imballaggio e dalla distribuzione dei prodotti tessili. Questi rifiuti possono avere un impatto significativo sull’ambiente se non vengono gestiti in modo adeguato.

In Italia, così come in molti altri paesi, si stanno facendo sforzi per rendere l’industria tessile più sostenibile.

Questi sforzi si concentrano su diversi aspetti tra cui:

Materiali sostenibili: la scelta di utilizzare materiali naturali e sostenibili, come il cotone biologico, la lana proveniente da allevamenti gestiti in modo responsabile, e fibre riciclate, consente la riduzione dell’impatto ambientale rispetto ai materiali sintetici derivati dal petrolio.

Processi di produzione ecologici: adottare processi di produzione più ecologici, riducendo l’uso di acqua, energia e sostanze chimiche nocive (ad esempio, l’implementazione di tecniche di tintura a basso impatto ambientale e l’adozione di sistemi di riciclo dell’acqua) consente alle imprese di ridurre l’impatto ambientale complessivo.

Riduzione degli scarti: la riduzione degli scarti attraverso la promozione del riciclo e del riutilizzo dei materiali e la promozione di programmi che incentivano la raccolta e il riciclo dei tessuti favoriscono la riduzione dell’impatto ambientale della produzione tessile.

Tracciabilità e trasparenza: Molte aziende stanno lavorando per garantire la tracciabilità e la trasparenza lungo tutta la catena di produzione, dal fornitore di materie prime fino al prodotto finito. Questo aiuta i consumatori a fare scelte più informate e a supportare aziende che adottano pratiche sostenibili.

Certificazioni e standard: Esistono varie certificazioni e standard ambientali, come GOTS (Global Organic Textile Standard) e OEKO-TEX, che aiutano a identificare i prodotti tessili che rispettano determinati criteri ambientali e sociali.

La crescente consapevolezza dei consumatori sull’importanza della sostenibilità nel settore tessile, oltre che l’attesa della norma che regolamenterà l’EPR, sta spingendo le aziende ad adottare pratiche più eco-friendly per rimanere competitive sul mercato.

Tuttavia, ci sono ancora sfide da affrontare, come la necessità di investimenti in ricerca e sviluppo per sviluppare nuove tecnologie sostenibili e la necessità di un cambiamento culturale e strutturale nell’industria tessile per abbracciare completamente la sostenibilità.

I nostri professionisti possono aiutarti ad individuare il giusto sostegno finanziario per i tuoi progetti volti alla sostenibilità.

Se l’argomento ti interessa continua a seguirci, ci saranno approfondimenti.