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La supply chain e la sostenibilità

By 22 Febbraio 2024Febbraio 27th, 2024No Comments
supply chain sostenibilità

Con il termine Supply Chain si intende parlare di quel processo di gestione di tutte le attività coinvolte nel flusso di materiali, informazioni e servizi, dalla fase di approvvigionamento delle materie prime fino alla consegna del prodotto finale al consumatore. Quella della supply chain è una catena molto lunga che attraversa diverse fasi dell’organizzazione di una azienda. L’attività del supply chain Mgr è un’attività molto variegata: deve analizzare, spacchettare, mappare l’intera catena di approvvigionamento, produzione, stoccaggio e consegna.

Le principali fasi riscontrabili nel processo comprendono la previsione della domanda, la pianificazione delle scorte, la pianificazione della produzione e della logistica. I flussi inbound e outbound vengono analizzati nel breve, medio e lungo periodo per la definizione del budget di vendita e di capacità produttiva.

Attraverso tutta una serie di attività specifiche (break even analisys, analisi di leva operativa, stime looking back, stock control, flow control,…) l’obiettivo finale della supply chain è quello di ottimizzare i processi. Va da sé che l’ottimizzazione dei processi porti inevitabilmente allo sviluppo di legami molto stretti con il mondo della sostenibilità.

Ottimizzare consente, ad esempio, di

  • Ridurre gli sprechi
  • Ridurre i costi
  • Ridurre i consumi
  • Ridurre i rischi
  • Migliorare i processi
  • Migliorare le condizioni di lavoro, rendendole sicure e dignitose

Grazie alla supply chain le aziende sono in grado di raggiungere obiettivi quali:

Riduzione dell’impatto ambientale: Una supply chain sostenibile si impegna a ridurre l’impatto ambientale delle operazioni aziendali. Ciò può avvenire attraverso l’ottimizzazione dei trasporti per ridurre le emissioni di carbonio, l’adozione di pratiche di produzione ecocompatibili e l’eliminazione o la riduzione dei rifiuti.

Rispetto dei diritti umani e delle condizioni di lavoro: Le aziende che si preoccupano della sostenibilità nella loro supply chain si assicurano che i fornitori rispettino i diritti umani, le norme di lavoro e i principi etici. Ciò include garantire condizioni di lavoro sicure e dignitose, salari equi e l’eliminazione del lavoro minorile e dello sfruttamento.

Efficienza e ottimizzazione delle risorse: Una supply chain sostenibile cerca di ottimizzare l’uso delle risorse disponibili. Ciò può comportare la riduzione dello spreco di materiali, l’ottimizzazione dell’uso dell’energia e dell’acqua e la promozione di pratiche di riciclo e riutilizzo.

Riduzione dei rischi: Integrare la sostenibilità nella supply chain può contribuire a ridurre i rischi operativi e reputazionali. Le aziende che operano in modo non sostenibile rischiano di affrontare sanzioni legali, perdite finanziarie e danni alla reputazione del marchio. Una supply chain sostenibile può inoltre aiutare le aziende a identificare e mitigare i rischi associati a eventi climatici estremi, interruzioni nella catena di approvvigionamento dovute a fattori ambientali o sociali e altre sfide legate alla sostenibilità.

Soddisfazione del cliente – Reputazione e Brand Image: Sempre più consumatori sono sensibili alle questioni ambientali e sociali. Le aziende che dimostrano un impegno per la sostenibilità nella loro supply chain possono aumentare i propri standard qualitativi sia di prodotto che di servizio, consolidando così la fiducia dei clienti e soddisfacendo le loro aspettative di responsabilità sociale. Possono inoltre beneficiare di una migliore reputazione e di una brand image più positiva ottenendo, tra le altre cose, attrattività per i talenti e a una maggiore fiducia da parte degli investitori.

Conformità normativa: Le normative ambientali e sociali stanno diventando sempre più stringenti in molti paesi. Una supply chain sostenibile può aiutare le aziende a conformarsi a queste normative e a evitare multe, sanzioni o danni alla reputazione associati alla non conformità.

Differenziazione competitiva: La sostenibilità può essere un fattore differenziante nel mercato. Le aziende che adottano pratiche sostenibili lungo la propria catena di approvvigionamento possono, ancora oggi e nonostante la sostenibilità stia diventando sempre più parte integrante delle decisioni aziendali, attrarre consumatori e investitori sensibili alle questioni ambientali e sociali, guadagnando un vantaggio competitivo.

Riduzione dei costi a lungo termine: la supply chain può, nel lungo termine, portare a significativi risparmi tramite la riduzione dei costi energetici, dei costi di gestione dei rifiuti e dei costi associati alla conformità normativa. Inoltre, poiché le metodologie della Supply Chain Excellence utilizzano sempre più le tecnologie digitali (Intenet of Things, Machine Learning, AI, ecc…) e dinamiche di digital transformation (automatizzazione dei processi di staff e definizione di KPI di riferimento), nel lungo periodo si consegue un risparmio sia in termini di risorse umane impiegate nelle attività “no core”, sia nei tempi di elaborazione di prodotti e servizi, e sappiamo bene che costi e tempi di produzione sono da sempre due facce della stessa medaglia.

Apertura di nuovi mercati: Molte aziende, soprattutto quelle che operano a livello globale, richiedono ai propri fornitori di rispettare determinati standard di sostenibilità. Pertanto, una supply chain sostenibile può consentire alle aziende di accedere a nuovi mercati e partnership commerciali.

Nell’avvio di progetti di sostenibilità la supply chain può supportare le aziende grazie a:

Sourcing sostenibile: per l’identificazione e la collaborazione con fornitori che adottano pratiche sostenibili nella produzione dei materiali e dei prodotti. Questo può includere l’uso di materie prime riciclate o sostenibili, sia per la realizzazione dei prodotti, che del packaging, che nella fase di delivery, il rispetto di norme ambientali e il trattamento etico dei lavoratori lungo la catena di approvvigionamento.

Trasparenza e tracciabilità: Se ben gestita la supply chain può fornire trasparenza e tracciabilità in merito all’origine dei materiali e dei prodotti. Questo è fondamentale per valutare e migliorare l’impatto ambientale e sociale della produzione e distribuzione, consentendo alle aziende di identificare e mitigare i rischi associati a pratiche non sostenibili.

Collaborazione e coinvolgimento degli stakeholder: Coinvolgere attivamente gli stakeholder lungo la catena di approvvigionamento può aiutare a creare un impegno condiviso per obiettivi sostenibili e a identificare opportunità per migliorare le pratiche in tutta la catena, oltre che generare dinamiche di cross selling. Grazie alla supply chain il progetto della singola azienda si può facilmente trasformare in un progetto condiviso che porta beneficio non solo economico ma anche sociale all’intera comunità.

Innovazione e sviluppo di prodotti sostenibili: La supply chain può essere una fonte di innovazione per lo sviluppo di nuovi materiali, processi e tecnologie che riducono l’impatto ambientale complessivo dei prodotti (eco-design). Collaborando con fornitori e partner lungo la catena di approvvigionamento, le aziende possono identificare e adottare soluzioni innovative per produrre prodotti più sostenibili.

Efficienza operativa e riduzione delle emissioni: Ottimizzare la supply chain può contribuire alla riduzione dell’impatto ambientale attraverso l’ottimizzazione della produzione e dei trasporti, la riduzione degli sprechi e l’adozione di pratiche più efficienti dal punto di vista energetico nei magazzini e negli impianti di produzione.

Per concludere possiamo dire che la supply chain è importante per le aziende che vogliono avviare progetti di sostenibilità in quanto offre opportunità per adottare pratiche sostenibili in tutte le fasi del ciclo di vita del prodotto, dalla produzione alla distribuzione e al recupero. Una supply chain ben gestita contribuisce a proteggere l’ambiente, promuovere il benessere sociale e garantire la redditività a lungo termine delle aziende.

supply chain sostenibilità

Con il termine Supply Chain si intende parlare di quel processo di gestione di tutte le attività coinvolte nel flusso di materiali, informazioni e servizi, dalla fase di approvvigionamento delle materie prime fino alla consegna del prodotto finale al consumatore. Quella della supply chain è una catena molto lunga che attraversa diverse fasi dell’organizzazione di una azienda. L’attività del supply chain Mgr è un’attività molto variegata: deve analizzare, spacchettare, mappare l’intera catena di approvvigionamento, produzione, stoccaggio e consegna.

Le principali fasi riscontrabili nel processo comprendono la previsione della domanda, la pianificazione delle scorte, la pianificazione della produzione e della logistica. I flussi inbound e outbound vengono analizzati nel breve, medio e lungo periodo per la definizione del budget di vendita e di capacità produttiva.

Attraverso tutta una serie di attività specifiche (break even analisys, analisi di leva operativa, stime looking back, stock control, flow control,…) l’obiettivo finale della supply chain è quello di ottimizzare i processi. Va da sé che l’ottimizzazione dei processi porti inevitabilmente allo sviluppo di legami molto stretti con il mondo della sostenibilità.

Ottimizzare consente, ad esempio, di

  • Ridurre gli sprechi
  • Ridurre i costi
  • Ridurre i consumi
  • Ridurre i rischi
  • Migliorare i processi
  • Migliorare le condizioni di lavoro, rendendole sicure e dignitose

Grazie alla supply chain le aziende sono in grado di raggiungere obiettivi quali:

Riduzione dell’impatto ambientale: Una supply chain sostenibile si impegna a ridurre l’impatto ambientale delle operazioni aziendali. Ciò può avvenire attraverso l’ottimizzazione dei trasporti per ridurre le emissioni di carbonio, l’adozione di pratiche di produzione ecocompatibili e l’eliminazione o la riduzione dei rifiuti.

Rispetto dei diritti umani e delle condizioni di lavoro: Le aziende che si preoccupano della sostenibilità nella loro supply chain si assicurano che i fornitori rispettino i diritti umani, le norme di lavoro e i principi etici. Ciò include garantire condizioni di lavoro sicure e dignitose, salari equi e l’eliminazione del lavoro minorile e dello sfruttamento.

Efficienza e ottimizzazione delle risorse: Una supply chain sostenibile cerca di ottimizzare l’uso delle risorse disponibili. Ciò può comportare la riduzione dello spreco di materiali, l’ottimizzazione dell’uso dell’energia e dell’acqua e la promozione di pratiche di riciclo e riutilizzo.

Riduzione dei rischi: Integrare la sostenibilità nella supply chain può contribuire a ridurre i rischi operativi e reputazionali. Le aziende che operano in modo non sostenibile rischiano di affrontare sanzioni legali, perdite finanziarie e danni alla reputazione del marchio. Una supply chain sostenibile può inoltre aiutare le aziende a identificare e mitigare i rischi associati a eventi climatici estremi, interruzioni nella catena di approvvigionamento dovute a fattori ambientali o sociali e altre sfide legate alla sostenibilità.

Soddisfazione del cliente – Reputazione e Brand Image: Sempre più consumatori sono sensibili alle questioni ambientali e sociali. Le aziende che dimostrano un impegno per la sostenibilità nella loro supply chain possono aumentare i propri standard qualitativi sia di prodotto che di servizio, consolidando così la fiducia dei clienti e soddisfacendo le loro aspettative di responsabilità sociale. Possono inoltre beneficiare di una migliore reputazione e di una brand image più positiva ottenendo, tra le altre cose, attrattività per i talenti e a una maggiore fiducia da parte degli investitori.

Conformità normativa: Le normative ambientali e sociali stanno diventando sempre più stringenti in molti paesi. Una supply chain sostenibile può aiutare le aziende a conformarsi a queste normative e a evitare multe, sanzioni o danni alla reputazione associati alla non conformità.

Differenziazione competitiva: La sostenibilità può essere un fattore differenziante nel mercato. Le aziende che adottano pratiche sostenibili lungo la propria catena di approvvigionamento possono, ancora oggi e nonostante la sostenibilità stia diventando sempre più parte integrante delle decisioni aziendali, attrarre consumatori e investitori sensibili alle questioni ambientali e sociali, guadagnando un vantaggio competitivo.

Riduzione dei costi a lungo termine: la supply chain può, nel lungo termine, portare a significativi risparmi tramite la riduzione dei costi energetici, dei costi di gestione dei rifiuti e dei costi associati alla conformità normativa. Inoltre, poiché le metodologie della Supply Chain Excellence utilizzano sempre più le tecnologie digitali (Intenet of Things, Machine Learning, AI, ecc…) e dinamiche di digital transformation (automatizzazione dei processi di staff e definizione di KPI di riferimento), nel lungo periodo si consegue un risparmio sia in termini di risorse umane impiegate nelle attività “no core”, sia nei tempi di elaborazione di prodotti e servizi, e sappiamo bene che costi e tempi di produzione sono da sempre due facce della stessa medaglia.

Apertura di nuovi mercati: Molte aziende, soprattutto quelle che operano a livello globale, richiedono ai propri fornitori di rispettare determinati standard di sostenibilità. Pertanto, una supply chain sostenibile può consentire alle aziende di accedere a nuovi mercati e partnership commerciali.

Nell’avvio di progetti di sostenibilità la supply chain può supportare le aziende grazie a:

Sourcing sostenibile: per l’identificazione e la collaborazione con fornitori che adottano pratiche sostenibili nella produzione dei materiali e dei prodotti. Questo può includere l’uso di materie prime riciclate o sostenibili, sia per la realizzazione dei prodotti, che del packaging, che nella fase di delivery, il rispetto di norme ambientali e il trattamento etico dei lavoratori lungo la catena di approvvigionamento.

Trasparenza e tracciabilità: Se ben gestita la supply chain può fornire trasparenza e tracciabilità in merito all’origine dei materiali e dei prodotti. Questo è fondamentale per valutare e migliorare l’impatto ambientale e sociale della produzione e distribuzione, consentendo alle aziende di identificare e mitigare i rischi associati a pratiche non sostenibili.

Collaborazione e coinvolgimento degli stakeholder: Coinvolgere attivamente gli stakeholder lungo la catena di approvvigionamento può aiutare a creare un impegno condiviso per obiettivi sostenibili e a identificare opportunità per migliorare le pratiche in tutta la catena, oltre che generare dinamiche di cross selling. Grazie alla supply chain il progetto della singola azienda si può facilmente trasformare in un progetto condiviso che porta beneficio non solo economico ma anche sociale all’intera comunità.

Innovazione e sviluppo di prodotti sostenibili: La supply chain può essere una fonte di innovazione per lo sviluppo di nuovi materiali, processi e tecnologie che riducono l’impatto ambientale complessivo dei prodotti (eco-design). Collaborando con fornitori e partner lungo la catena di approvvigionamento, le aziende possono identificare e adottare soluzioni innovative per produrre prodotti più sostenibili.

Efficienza operativa e riduzione delle emissioni: Ottimizzare la supply chain può contribuire alla riduzione dell’impatto ambientale attraverso l’ottimizzazione della produzione e dei trasporti, la riduzione degli sprechi e l’adozione di pratiche più efficienti dal punto di vista energetico nei magazzini e negli impianti di produzione.

Per concludere possiamo dire che la supply chain è importante per le aziende che vogliono avviare progetti di sostenibilità in quanto offre opportunità per adottare pratiche sostenibili in tutte le fasi del ciclo di vita del prodotto, dalla produzione alla distribuzione e al recupero. Una supply chain ben gestita contribuisce a proteggere l’ambiente, promuovere il benessere sociale e garantire la redditività a lungo termine delle aziende.