La sostenibilità ambientale non ha solo impatti sulla produzione delle imprese, ma anche nel vivere quotidiano, dove i piccoli gesti quotidiani possono aiutare a gestire la raccolta e il consumo dei materiali.
L’estate è il periodo dell’anno a maggior consumo gelato.
In base a una ricerca dell’Istituto del Gelato Italiano il 93% degli italiani ama il gelato, si tratta di 9 italiani su 10.
C’è chi preferisce il gelato confezionato, magari perché considerato più sicuro dal punto di vista igienico, e chi preferisce quello sfuso, perché in quello confezionato pensano ci siano più conservanti (cosa tra l’altro non vera in quanto il gelato si conserva grazie alle basse temperature ed è quindi sufficiente rispettare la catena del freddo).
Chi preferisce il cono, chi la coppetta.
Le scelte dipendono da gusti personali, resta che in Italia, con un consumo concentrato prevalentemente nel periodo estivo, tra coni, coppette, stecchi e cucchiaini il consumo di gelato si aggira, secondo la Coldiretti, intorno ai 6 chili di gelato a persona.
Ma dove buttare ciò che resta dopo aver gustato la fresca merenda?
Prima di tutto è necessario evitare l’evitabile per generare meno spazzatura.
Vale a dire che, se state optando per il cono e vi offrono il cucchiaino un “NO, grazie” dovrebbe essere la giusta risposta.
Del cono, se il gelato è buono, dovrebbero restare solo il tovagliolino di carta e il copri-cono (se il locale lo usa).
Il tovagliolino va gettato nella carta, se pulito e nell’indifferenziata se sporco.
Per il copri-cono la speranza è che sia solo carta.
Se carta e pulito va gettato nella raccolta specifica, se presenta residui di gelato o è accoppiato a materiale plastico va gettato nell’indifferenziata.
Lo stesso dicasi per le coppette.
Se il tutto, tovagliolino – copri-cono – cucchiaino – paletta, è di materiale compostabile sappiano tutti dove gettare.
Anche gustarsi un gelato è diventata impresa non da poco se si vuole contribuire correttamente alla raccolta differenziata ma che dire, per un buon gelato questo e altro!
L’estate è il periodo dell’anno a maggior consumo gelato.
In base a una ricerca dell’Istituto del Gelato Italiano il 93% degli italiani ama il gelato, si tratta di 9 italiani su 10.
C’è chi preferisce il gelato confezionato, magari perché considerato più sicuro dal punto di vista igienico, e chi preferisce quello sfuso, perché in quello confezionato pensano ci siano più conservanti (cosa tra l’altro non vera in quanto il gelato si conserva grazie alle basse temperature ed è quindi sufficiente rispettare la catena del freddo).
Chi preferisce il cono, chi la coppetta.
Le scelte dipendono da gusti personali, resta che in Italia, con un consumo concentrato prevalentemente nel periodo estivo, tra coni, coppette, stecchi e cucchiaini il consumo di gelato si aggira, secondo la Coldiretti, intorno ai 6 chili di gelato a persona.
Ma dove buttare ciò che resta dopo aver gustato la fresca merenda?
Prima di tutto è necessario evitare l’evitabile per generare meno spazzatura.
Vale a dire che, se state optando per il cono e vi offrono il cucchiaino un “NO, grazie” dovrebbe essere la giusta risposta.
Del cono, se il gelato è buono, dovrebbero restare solo il tovagliolino di carta e il copri-cono (se il locale lo usa).
Il tovagliolino va gettato nella carta, se pulito e nell’indifferenziata se sporco.
Per il copri-cono la speranza è che sia solo carta.
Se carta e pulito va gettato nella raccolta specifica, se presenta residui di gelato o è accoppiato a materiale plastico va gettato nell’indifferenziata.
Lo stesso dicasi per le coppette.
Se il tutto, tovagliolino – copri-cono – cucchiaino – paletta, è di materiale compostabile sappiano tutti dove gettare.
Anche gustarsi un gelato è diventata impresa non da poco se si vuole contribuire correttamente alla raccolta differenziata ma che dire, per un buon gelato questo e altro!