Skip to main content
IstituzionaliNews

Economia Circolare e Green Deal

By 27 Febbraio 2023Marzo 16th, 2023No Comments
Blog Economia circolare e green deal

Il dibattito sulle risorse del pianeta Terra ha contribuito negli anni a sviluppare strategie che possano consentire di ridurre l’impatto delle azioni dell’uomo sull’ambiente e di fatto favorire una vita maggiore allo stesso pianeta, al momento unico ecosistema nella Galassia in grado di ospitarci senza troppi interventi di terraformazione.

Lo ha spiegato molto bene Virginijus Sinkevičius, Commissario responsabile per l’Ambiente, gli oceani e la pesca: “Esiste un solo pianeta Terra, eppure da qui al 2050 consumeremo risorse pari a tre pianeti. Il nuovo piano renderà la circolarità la norma nella nostra vita e accelererà la transizione verde della nostra economia. Quello che proponiamo è un’azione incisiva per cambiare la base della catena di sostenibilità: la progettazione dei prodotti. Interventi orientati al futuro creeranno opportunità commerciali e di lavoro, sanciranno nuovi diritti per i consumatori europei, sfrutteranno l’innovazione e la digitalizzazione e, al pari della natura, garantiranno che nulla vada sprecato.”

Il tema centrale è l’abbandono della economia lineare, lo schema sul quale abbiamo basato fino a qualche anno fa le scelte economiche: “estrarre, produrre, utilizzare e gettare”. Il modello economico tradizionale dipende dalla disponibilità di grandi quantità di materiali ed energia facilmente reperibili e a basso prezzo. Questo non è più possibile visto l’impatto sull’ambiente e la riduzione delle stesse materie prime.

L’Unione Europea ha identificato nel Green Deal un patto verde europeo, che consiste in un insieme di iniziative politiche proposte dalla Commissione europea con l’obiettivo generale di raggiungere la neutralità climatica in Europa entro il 2050.

L’economia circolare è una delle iniziative che concretizza il patto ed è un nuovo modello, costruito su diverse fasi e azioni mirate per potenziare il concetto di circolarità. Per esempio il Parlamento Europeo ha riconosciuto il diritto alla riparazione dei beni, ma anche l’adozione di misure contro l’obsolescenza programmata dei prodotti, favorendo in questo modo il riuso di prodotti che una volta venivano scartati.

In questo modo si estende il ciclo di vita dei prodotti, contribuendo a ridurre la quantità dei rifiuti. Una volta che il prodotto ha terminato la sua funzione, i materiali di cui è composto vengono infatti reintrodotti, laddove possibile, nel ciclo economico. Così si possono continuamente riutilizzare all’interno del ciclo produttivo generando ulteriore valore.

Obiettivi della Unione Europea e Green Deal

L’Unione Europea si è data degli obiettivi specifici per concretizzare il Green Deal:

  • prodotti sostenibili come standard nell’Unione: i prodotti immessi sul mercato dell’UE dovranno essere progettati per durare più a lungo, più facili da riutilizzare, riparare e riciclare, e il più possibile prodotti con materiali riciclati.
  • responsabilizzare i consumatori: i consumatori avranno accesso a informazioni attendibili su questioni come la riparabilità e la durabilità dei prodotti così che possano compiere scelte più sostenibili e beneficeranno di un vero e proprio “diritto alla riparazione”;
  • maggiore attenzione sui settori che hanno un elevato potenziale di circolarità: la Commissione avvierà azioni concrete in diversi ambiti quali: elettronica e TIC, batterie e veicoli, imballaggi, plastica, tessili, costruzione e edilizia, alimenti.
  • riduzione dei rifiuti: trasformarli in risorse secondarie di elevata qualità che beneficiano di un di un mercato delle materie prime secondarie efficiente.

Conclusioni: Green Deal ed Economia Circolare

L’Unione sta lavorando per definire concretamente le azioni necessarie per trasformare i gravi problemi ambientali in opportunità per le imprese e salvaguardare l’ambiente.
Il Green Deal è un nodo importante del patto dell’Unione perché ha dato il via a una serie di strategie e azioni che concretamente stanno cambiando il nostro modo di produrre.
L’economia circolare è una di queste strategie.

Blog Economia circolare e green deal

Il dibattito sulle risorse del pianeta Terra ha contribuito negli anni a sviluppare strategie che possano consentire di ridurre l’impatto delle azioni dell’uomo sull’ambiente e di fatto favorire una vita maggiore allo stesso pianeta, al momento unico ecosistema nella Galassia in grado di ospitarci senza troppi interventi di terraformazione.

Lo ha spiegato molto bene Virginijus Sinkevičius, Commissario responsabile per l’Ambiente, gli oceani e la pesca: “Esiste un solo pianeta Terra, eppure da qui al 2050 consumeremo risorse pari a tre pianeti. Il nuovo piano renderà la circolarità la norma nella nostra vita e accelererà la transizione verde della nostra economia. Quello che proponiamo è un’azione incisiva per cambiare la base della catena di sostenibilità: la progettazione dei prodotti. Interventi orientati al futuro creeranno opportunità commerciali e di lavoro, sanciranno nuovi diritti per i consumatori europei, sfrutteranno l’innovazione e la digitalizzazione e, al pari della natura, garantiranno che nulla vada sprecato.”

Il tema centrale è l’abbandono della economia lineare, lo schema sul quale abbiamo basato fino a qualche anno fa le scelte economiche: “estrarre, produrre, utilizzare e gettare”. Il modello economico tradizionale dipende dalla disponibilità di grandi quantità di materiali ed energia facilmente reperibili e a basso prezzo. Questo non è più possibile visto l’impatto sull’ambiente e la riduzione delle stesse materie prime.

L’Unione Europea ha identificato nel Green Deal un patto verde europeo, che consiste in un insieme di iniziative politiche proposte dalla Commissione europea con l’obiettivo generale di raggiungere la neutralità climatica in Europa entro il 2050.

L’economia circolare è una delle iniziative che concretizza il patto ed è un nuovo modello, costruito su diverse fasi e azioni mirate per potenziare il concetto di circolarità. Per esempio il Parlamento Europeo ha riconosciuto il diritto alla riparazione dei beni, ma anche l’adozione di misure contro l’obsolescenza programmata dei prodotti, favorendo in questo modo il riuso di prodotti che una volta venivano scartati.

In questo modo si estende il ciclo di vita dei prodotti, contribuendo a ridurre la quantità dei rifiuti. Una volta che il prodotto ha terminato la sua funzione, i materiali di cui è composto vengono infatti reintrodotti, laddove possibile, nel ciclo economico. Così si possono continuamente riutilizzare all’interno del ciclo produttivo generando ulteriore valore.

Obiettivi della Unione Europea

L’Unione Europea si è data degli obiettivi specifici per concretizzare il Green Deal:

  • prodotti sostenibili come standard nell’Unione: i prodotti immessi sul mercato dell’UE dovranno essere progettati per durare più a lungo, più facili da riutilizzare, riparare e riciclare, e il più possibile prodotti con materiali riciclati.
  • responsabilizzare i consumatori: i consumatori avranno accesso a informazioni attendibili su questioni come la riparabilità e la durabilità dei prodotti così che possano compiere scelte più sostenibili e beneficeranno di un vero e proprio “diritto alla riparazione”;
  • maggiore attenzione sui settori che hanno un elevato potenziale di circolarità: la Commissione avvierà azioni concrete in diversi ambiti quali: elettronica e TIC, batterie e veicoli, imballaggi, plastica, tessili, costruzione e edilizia, alimenti.
  • riduzione dei rifiuti: trasformarli in risorse secondarie di elevata qualità che beneficiano di un di un mercato delle materie prime secondarie efficiente.

Conclusioni

L’Unione sta lavorando per definire concretamente le azioni necessarie per trasformare i gravi problemi ambientali in opportunità per le imprese e salvaguardare l’ambiente.
Il Green Deal è un nodo importante del patto dell’Unione perché ha dato il via a una serie di strategie e azioni che concretamente stanno cambiando il nostro modo di produrre.
L’economia circolare è una di queste strategie.